Risposta al comunicato “La strada (non) è di chi si impone”

Siamo le organizzatrici dell’incontro di letture con dibattito sulla Smart City e sull’ “uomo semplificato” che si è tenuto al cyclocamp durante la Ciemmona 2022 a Torino.
Prendiamo parola per rispondere nel merito delle gravi accuse rivolte a noi in particolare a mezzo di un comunicato non firmato ma con il simbolo della Massa Critica sullo sfondo, diffuso sui social sulla pagina di “Non una di meno Torino” e distribuito tra i partecipanti alla Ciemmona del sabato. Se dovessimo rifarci alle categorie della legge in cui per nulla confidiamo, si tratterebbe di diffamazione.
Due chiarimenti preliminari:
– non è stato “presentato” alcun libro, si sono letti dei passaggi de l'”Uomo semplificato” di Jean-Michel Besnier, che parla della concezione tecnico-scientifica del mondo secondo cui l’efficienza è la porta della felicità, l’intento dell’autore è analizzare ciò che accade quando accettiamo che uno standard tecnologico diventi ciò che ci caratterizza come umani.
– Per quanto riguarda il tema della “smart city” si sono letti dei passaggi del testo del 1973 di Ivan Illich “Elogio della Bicicletta”, traduzione all’italiana del titolo originale “Energia ed Equità”, concentrandoci sui passaggi del testo in cui l’autore tratta della bicicletta come di un mezzo a bassa soglia energetica.
Nel corso del dibattito si è approfondita la teoria di Illich secondo la quale, nel campo della mobilità come anche in altri, a minor consumo energetico corrispondono minori esternalità negative. L’auto privata è un mezzo ad alto consumo energetico e le esternalità che ne derivano sono impartite in maniera ineguale fra la popolazione (utilizzatori/non utilizzatori, ricchi/poveri). Tra queste esternalità oltre alle nocività ed al pericolo, c’è anche il controllo.
Infatti una delle tematiche emerse nella discussione che si è sviluppata è che i moderni urbanisti iniziano a vedere di buon occhio l’idea di monitorare oltre al traffico delle auto anche quello delle biciclette. E questo però appare necessario sempre e solo in funzione della presenza delle auto, ma la ricaduta negativa di ciò la vive chiunque, anche chi utilizza la bici, i pattini o va a piedi, nonostante non inquini e non costituisca un gran pericolo per gli altri.
Ci sono metodi di misurazione che captano solamente il flusso e quindi il numero di bici (caso di Amsterdam) e altri che presuppongono l’utilizzo di telecamere (solo una proposta per ora a Torino), predisposte oltre che per il controllo delle infrazioni ai semafori, anche per l’individuazione della categoria di emissioni dell’auto. Nel dibattito abbiamo concentrato la riflessione sul fatto che si tratti misure proporzionate o meno rispetto allo scopo. Il progetto Argo attivo a Torino prevede invece di monitorare il flusso delle persone attraverso una rete di sorveglianza diffusa (sorveglianza biometrica di massa, riconoscimento facciale e comportamentale) con finalità di “controllare la sicurezza urbana, la sicurezza integrata e la governance della mobilità”, per informazioni a riguardo consiglio la lettura della pagina di Hermes (Center for Transparency and Digital Human Rights). Il progetto in effetti risulta attualmente attivo anche se in corso di verifica da parte del Garante della privacy, verifica che ha ad oggetto essenzialmente le funzioni dell’algoritmo.
Misurare il numero di bici è certamente utile per poter ottenere la delibera di più piste ciclabili. Ma ci si è chiesti se i morti sulle strade o per malattie legate all’apparato respiratorio non siano di per sé già validi argomenti.
Esistono banche dati che vengono create con un preciso scopo, ma può accadere che questo scopo venga cambiato dalla legge o che i dati vengano sottratti illegittimamente, per ragioni commerciali (caso Iren) o di altro tipo (caso Nancy Porsia).
Un esempio che attiene sempre alla libertà di movimento, ma questa volta delle persone migranti, è quanto successo con il database Eurodac che registra i dati biometrici delle persone migranti, inizialmente concepito per registrare il solo primo ingresso in un paese UE e dopo il 2013 utilizzato per monitorare anche i movimenti secondari tra stati, mentre i dati sono stati resi disponibili alle forze dell’ordine ancora per i 3 anni successivi all’ottenimento dello status e sono ora connessi con i dati relativi all’identità. Questo è un caso eclatante per cui la funzione di una tecnologia regolamentata è mutata dal suo scopo iniziale ed è molto probabile che muti ancora in senso maggiormente pervasivo.
Cosa succederebbe se EURODAC e SIS, i database biometrici, si sovrapponessero a quello per il controllo dei visti ETIAS (Eu Travel Information and authorisation system), ad esempio? Accadrebbe che un giovane uomo senza lavoro e famiglia sarebbe un profilo sospetto. Questa e altre proposte di eterodirezione dello scopo sono state discusse più di una volta in sede europea.
Un altro caso noto è quello dei dati venduti. Alcuni anni fa’ la nostra e molte altre città europee sono state invase dai servizi di sharing, uno di essi in particolare, il servizio Gobee facente capo ad una multinazionale cinese, prevedeva l’utilizzo di biciclette controllate attraverso un servizio gps e utilizzabili sono tramite app da Smartphone, alcuni anni fa’ Gobee fallisce contemporaneamente in tutte le città senza apparenti ragioni, nessun buco di bilancio, utenti in crescita. La domanda è che fine hanno fatto i dati di tutte quelle persone? Dati che valgono milioni. Era davvero necessario consegnare tutti i propri dati ad un’app per poter utilizzare una bicicletta e fare in modo che non venga abbandonata in giro? Nella nostra città esiste il servizio Tobike, con qualche disfunzione è attivo da 20 anni e funziona anche tramite tessera magnetica.
Anche la privacy di chi lavora come rider è a serio rischio, la pervasività del controllo che subisce un fattorino in bicicletta appare assolutamente sproporzionata rispetto alla finalità di consegnare il pacco ed è come sappiamo concepita per aumentare il livello di competizione tra lavoratori.
Tutti questi dispositivi spingono l’essere umano ad essere costantemente monitorato in maniera del tutto abnorme ed inevitabilmente ne modificano i comportamenti sociali aumentando il livello di alienazione, rendendolo quindi più propenso a rispondere ad una serie di input in maniera univoca, piuttosto che permettendo la libera espressione della personalità, esercitando l’inventiva e la creatività. Aspetti che non ci paiono di per sè in contrasto con l’attività lavorativa, purchè per lavoro si voglia intendere una attività umana dignitosa e non votata allo sfruttamento. In questo senso si può parlare di tendenza a diventare un “uomo semplificato”.
L’intento del dibattito era quello di problematizzare l’utilizzo delle tecnologie calate sulla popolazione o applicate a noi come singoli utenti, dal momento che siamo abitanti della città post industriale e siamo immersi nella tecnologia. In un contesto urbano non pare utile nè interessante promuovere una linea di pensiero di rifiuto totale di ogni tecnologia, occorre promuovere prima di tutto consapevolezza e sceverare tra le narrazioni e la realtà, perciò siamo felici che si siano sviluppati dei dibattiti davvero interessanti tra le persone presenti, tra chi si occupa di urbanistica o di utilizzo dei dati per la mobilità nel proprio lavoro o negli studi e persone che semplicemente si interrogano su un probabile futuro urbano.
Per rispondere ad una domanda posta durante il dibattito, che chiedeva perchè e in che senso si può parlare anche di transumanesimo, si è risposto analizzando l’etimo del suffisso “trans”: che va oltre, che trascende i limiti, accostato ad “umano” e definendo l’ideologia transumanista che afferma la modernità tecnologica e scientifica al fine di ottenere, a favore della specie umana, benefici fisici e fisiologici (miglioramento della salute e allungamento della vita ), mentali (potenziamento delle capacità intellettive) e sociali (migliore controllo e organizzazione). Tutto ciò ha a che fare anche con la filosofia accelerazionista, che postula il superamento del capitalismo accelerando e non contrastando i processi che lo caratterizzano. Si è detto che l’ideologia sottostante alla “smart city” in effetti si inserisce in questo solco, che presuppone il miglioramento della vita dei suoi abitanti, della loro sicurezza e dell’efficienza degli spostamenti, mantenendoli costantemente connessi e pianificando razionalmente lo spazio che ognuno può e deve occupare. E’ stato d’altra parte fatto notare che la presenza delle auto giochi un peso enorme sulla necessità di tutto questo monitoraggio, sicurezza e controllo – come Illich già affermava a suo tempo – e che ció sia attuato troppo spesso a discapito dello sviluppo di una vita sociale soddisfacente. Una vita vera e degna appunto non può svolgersi senza creatività e libertà d’espressione, questo in tutto e non solo nel campo della mobilità.
In relazione alle critiche rivolte a noi di antiabortiste, omotransfobiche, primitiviste e reazionarie strepitate sui social o al megafono all’apertura del secondo giorno di pedalata interplanetaria aggiungiamo infine che solo chi ha l’abitudine di leggere il titolo di un articolo senza il suo contenuto può assimilare la parola trans-umanesimo a trans-sessualismo, parole che condividono un suffisso. Aggredire con infamie chi ha organizzato un dibattito libero su temi che sono di estrema attualità e che solo menti retrograde possono osar censurare in questa maniera, è stato molto grave, ma per fortuna non ha avuto successo nel rovinare la Ciemmona, nè il dibattito.
Purtroppo però a causa di persone che sabato si sono da subito messe in testa senza ascoltare le proposte della massa, non si è riusciti a passare da due luoghi sotto l’attacco della cementificazione a cui desideravamo portare un saluto, il Pratone di Parella (in questo caso abbiamo rimediato la domenica) e lo spazio Comala, minacciato da Esselunga. Davvero un successone per i nostri detrattori. D’altra parte molti altri luoghi, come il CPR e il carcere, proposti da più parti non sono stati considerati.
Infine sappiate che sia il dibattito che tutto il cyclocamp sono stati vissuti e animati da persone di ogni genere e orientamento sessuale in completa armonia e che la non discriminazione e l’eguaglianza sono per noi valori essenziali quanto la libertà d’espressione.

Sole e Ingrid

Alcuni partecipanti della CM di Torino in risposta al comunicato delle “libere persone pedalanti”

Alcune persone che hanno recentemente preso parte all’organizzazione della Ciemmona 2022, hanno esternato delle importanti criticità con un comunicato condiviso sui canali di comunicazione della CM di Torino e su quello nazionale riguardo il quale vorremmo fare delle considerazioni.

Finora nella gestione del percorso di organizzazione della Ciemmona 2022 è stato dedicato lungo tempo (due intere assemblee organizzative) a discutere tematiche riguardanti episodi di violenza di genere, riteniamo che il confronto vi sia stato.
Ci sentiamo di dissentire fortemente riguardo all’accusa del mancato riconoscimento delle decisioni assembleari, così come all’imputazione poi di aver voluto inasprire il conflitto.
Il mancato riconoscimento è stato su precedenti decisioni di assemblee (alcuni spazi occupati di Torino) diverse da quella della Ciemmona 2022. L’esacerbazione del conflitto è stata una conseguenza successiva alla dichiarazione dell’aut aut esplicitato con l’affermazione: “se ci sono loro noi non ci siamo” in riferimento alla partecipazione di una particolare persona e degli spazi che si oppongono alla sua esclusione.
Fin dalla prima assemblea v’è stata la tendenza da parte di alcune persone a voler ridiscutere ogni singolo argomento senza però mai avanzare proposte costruttive; all’invito di presentare altri contributi non è seguito alcunché ed è subentrata la sensazione che si procedesse troppo lentamente e faticosamente, aumentando il nervosismo da tutti i fronti.
Le assemblee e i contenuti non hanno a che vedere con il fare, ma con il pensare. La massa critica ha sempre trovato il suo slancio tramite chi fa, le persone variano in un tutto variabile e fluido.
Di fatto pensiamo che la negazione dell’orizzontalità sia arrivata da coloro che si sono riuniti in separata sede, hanno scritto e inviato il comunicato che abbiamo letto, nonché lanciato una nuova assemblea – definita organizzativa della Ciemmona 2022 – il 5 aprile, senza previa condivisione e confronto con tutti i partecipanti all’assemblea. Ci è parso che questo sia stato qualcosa di più che “non orizzontale” e che possa minare alla base il percorso condiviso, se si proseguirà su questa linea.
Ci viene però da considerare che forse ciò che più caratterizza la massa critica non è tanto l’orizzontalità e la sintesi delle volontà individuali, ma il pluralismo.
La massa critica non è un collettivo fatto e finito e non lo vuole essere, è un’entità fluida composta da una pluralità di individui.
L’orizzontalità ci dovrebbe essere almeno nell’espressione dei bisogni e degli obiettivi, di fatto poi nella pratica bisognerà fare delle scelte.
Pluralismo significa che chiunque può costituire un proprio gruppo senza dover chiedere qualsivoglia autorizzazione a un comitato centrale o direttivo. Nelle masse critiche sono sempre state bene accette le iniziative di autoproduzione autonoma che rifuggono l’utilizzo dei mass media con la stampa e la diffusione di fanzine e volantini artigianali. La massa critica per certi versi è un nuovo paradigma sociale anche se esiste da 30 anni, connotato da creatività e imprevedibilità, rispettoso delle individualità e delle loro esigenze, privo di leader, come è ricordato anche nel testo a cui intendiamo dare risposta.
Massa critica richiama alla mente le folle libere di autodeterminarsi e la voglia di stare bene insieme, perché quello a cui diamo vita è insieme un’azione, una manifestazione e una festa.

Prendiamo atto della decisione espressa nel comunicato delle “libere persone pedalanti” di voler proseguire il progetto della Ciemmona 2022 e renderlo un’occasione per dare centralità ai temi della violenza di genere e del machismo al di là dei generi e precisiamo che questi sono contenuti che non era nell’intenzione di nessuno elidere, ma che sono stati portati all’attenzione collettiva in modo decisamente conflittuale e chiedendo ripetutamente e forzatamente all’assemblea della Ciemmona 2022 di prendere decisioni in merito ad inclusioni ed esclusioni.
Il rifiuto di dare seguito a queste richieste non può essere cassato come mancanza d’ascolto, ma è la rivendicazione che questo metodo di soluzione dei conflitti non rispecchia l’attitudine della massa critica e non pensiamo che possa guidarci nella preparazione della Ciemmona di maggio.

La violenza di genere è una malattia della società e la scelta di comunicare ad una collettività estesa un disagio dovuto ad una violenza di genere dovrebbe fare in modo che questa collettività se ne facesse carico e crescesse anch’essa nel percorso di rimarginazione delle ferite. Non può essere la paura di essere identificati come machisti a stimolare comportamenti virtuosi mentre si pedala o altrove. La pena dell’esclusione sociale non fa smettere a un violento di praticare violenza, anzi talvolta può spingerlo ad intensificarla.

L’invito è quello di considerare altre modalità, in cui anche le persone problematiche per qualcuno o per molti, possano pedalare con noi o dare il loro contributo organizzativo se si tratta di costruire una Ciemmona, accettando il rischio che potrebbe non funzionare.
Pretendere la pace con modalità violente è reiterare la guerra. Imporre una sola pace con modalità escludenti è inaccettabile.

Noi partecipanti della massa critica non abbiamo soluzioni da offrire ma ci limitano a stimolare il confronto, sperimentandone di continuo forme nuove, rifiutando di trincerarci dietro a dogmi e ideologie inadeguati a un contesto in evoluzione continua.
Vorremmo che questo modo radicale e indipendente di rivendicare lo spazio pubblico portasse di riflesso a riacquistare la fiducia nelle proprie possibilità di operare cambiamenti.

Non è possibile nè desiderabile in questo contesto normare e garantire la preliminare condivisione di quelli che sono i principi a cui tendere: antifascismo, antisessismo, anticapitalismo, antirazzismo, antimilitarismo e noi aggiungiamo anche antiautoritarismo, per quanto questi principi ci indichino la strada.
La massa critica è sempre costellata di divertenti contraddizioni. Promuove l’accoglienza e il rispetto per tutte le persone. Tende a non accettare al suo interno comportamenti violenti espressi sia fisicamente che con atteggiamenti e toni denigratori, ma è per il dialogo, dove possibile.
La CM è agli occhi di alcuni apolitica perché evita di tenere comizi e creare lobby, perché è festa ed è divertente, non si presta allo scontro e al litigio e contemporaneamente altri la ritengono uno dei movimenti più politici di questa epoca.

Conta la pedalata più che l’arrivo a destinazione.
Lo scopo è continuare ad esistere.
La massa critica è come la bicicletta: si muove e se si rompe si aggiusta, non si butta.
Questo è un invito a continuare a pedalare insieme !

La Ciemmona chiama e Torino risponde!

Finalmente l’appuntamento casuale più atteso dell’anno sarà qui !

Il 27, 28 e 29 maggio si terrà la tre giorni di Critical Mass Interplanetaria: azione di massa critica che da ben 18 anni è itinerante fra le città dello stivale, nasce a Roma ma ha un’anima migrante.

Non più città dell’auto dunque, dopo un inseguimento durato oltre un secolo ecco il trapasso: Torino incoronata da ruote dentate risplenderà di raggi e cerchi lucenti

Quest’anno a settembre cade il trentesimo anniversario della massa critica nel mondo e il ventesimo per Torino.

Insomma…

♫   quando la Luna è nella settima casa
Giove si allinea con Marte
un pacifico movimento centrale guida tutti i pianeti
un telaio descrive la posizione delle stelle:
è chiaramente l’alba dell’era della bicicletta !   ♫

Saremo il traffico ! Un vento di cicli spazzerà le strade dal consueto smog stantio e per il 18° anno il biciclone ciemmonico di maggio colpirà un’italica città !

Procurati delle ruote o delle rotelle ed entra nel vortice, molto meglio essere attori che spettatori di questa invasione festante

Se il serpentone ti coglierà su due piedi fai attenzione potrebbe rapirti ovunque e se quel giorno vorrai ostinatamente motorizzato inquinare la tua città, beh altro non potrai fare che goderti lo spettacolo !

Come è la massa critica: nessun leader, niente politica interna, niente direttive di movimento, così sará la Critical Mass Interplanetaria, o Ciemmona alla romana: nessuno scopo di lucro, sponsor o finanziamento pubblico.

Vieni con qualsiasi mezzo che funzioni senza un motore…

Tutto ciò che serve è che un bel po’ di persone sappiano dove e quando incontrarsi per il raggiungimento della massa critica:

soglia quantitativa minima oltre la quale si ottiene un mutamento qualitativo, nota anche – nell’ambito del paranormale come “leggenda della centesima scimmia”.

Obiettivo: innescare una reazione a catena. 

Sottrarremo la strada allo scontro quotidiano e la renderemo terreno d’incontro !

Tre giorni di eventi, ospitalità, giochi e tutto il resto 

Per ora segnati le date e PARTECIPA ALL’ORGANIZZAZIONE

METTI IN RETE tutte le realtà d’Italia, d’Europa e della galassia che credono in una mobilità nella quale la bicicletta è protagonista e strumento quotidiano. O lo sono i pattini, gli skate, ecc.
METTI IN CONDIVISIONE da subito l’evento più che puoi sui canali che preferisci
METTI LA TESTA alle assemblee che saranno chiamate per raccontarci idee e propositi e definire insieme ogni dettaglio.
METTI LE MANI come singola persona, come collettivo, come associazione per organizzare serate di autofinanziamento o per aiutarci nell’autocostruzione, decorazione, installazione di cicli, per approntare le sistemazioni, per cucinare, ecc…
METTI LE BICI che hai in più a disposizione di chi viene da fuori e che ne avrà bisogno

METTI LA CASA O IL GIARDINO per offrire ospitalità a chi arriva da lontano

————————–

Per info e ospitalità scrivere a:
ciemmona2020@autistici.org

Info e dettagli seguiranno

_______________________________________________________________

Torino vuole la bici… e vuole anche pedalare.

In questo primo giovedì di febbraio sembra di stare in una nuvola…
La pioggerellina, leggera ma persistente, non scoraggia trenta/quaranta persone che non vedevano l’ora di ritrovarsi in tranquillità per riprendersi (e godere) degli spazi urbani in questo periodo più desolati ma non meno folli del solito.
Ci si ritrova al solito posto, in piazza Castello.
La volontà di pedalare tranquilli porta la proposta di una punta in altro luogo, per provare a scollarsi di dosso tutta la parte non desiderata del serpentone.
L’idea che una simile pioggerellina faccia rinunciare gli amanti delle due ruote ad un bel giro in bici spesso è manifesta nelle menti di molti… che non sanno cosa si perdono!!
Dopotutto, come si diceva da queste parti ormai moltissimi anni fa: “non siamo mica fatti di zucchero!!”

L’assembramento di pedalatori si snoda per le vie della città, resa semideserta dal telelavoro. Al contrario di quanto accade ormai da anni non ci sono “forse dell’ordine” in vista, e infatti questa volta si verificano terribili incidenti, incendi, terremoti, morti, feriti e compare pure Godzilla a sfasciare tutto…
Così vorrebbero sempre poter scrivere e leggere sui giornali “coloro che hanno la mania del controllo”… e invece, nonostante il gruppo non sia così numeroso e si riprenda spazi urbani come il centrostrada di molti corsi, non succede proprio niente di grave. Le automobili vengono fatte rallentare, con qualcuno si chiacchiera e arriverà a casa 3 minuti dopo il previsto con un punto di vista in più nella testa, qualcun altro si incazza e fa il dito.
Nonostante la situazione sia vissuta senza problemi dei vigili non c’è neanche l’ombra: forse in questi giorni hanno già “lavorato” troppo per cacciare i clochard dal centro di Torino e buttargli via le coperte (siamo in pieno inverno) o per multare chi organizza tombolate per bambini in piazza Barcellona.

Verso la fine ci si “guadagna” la scorta di una volante incrociata per caso, raggiunta, forse meno casualmente, da altre due qualche km dopo. Il serpentone di bici continua indisturbato fino ad un’area verde e viene abbandonato dalla scorta che forse percepisce la propria inutilità in un simile contesto.
Ancora qualche tempo di chiacchiere insieme prima di restituire alla città la sua ormai quotidiana desolazione.

Grazie a chi ha pedalato con noi!

Massa Critica Torino

Biciclettata Ribelle a Roma!

Dopo la calda pedalata di giovedì, riceviamo e pubblichiamo questa chiamata a riprendersi le strade di Roma da parte del movimento Extinction Rebellion!

http://www.ruotaribelle.it/

Biciclettata Ribelle Colorata, Costumata & Rumorosa, ROMA, 11 Ottobre 2020 ore 10:30

VENERDÌ 27/03 ore 18:00 (GMT+1) faremo la prima CRITICAL MASS VIRTUALE

Riceviamo e pubblichiamo!!

#CMVIR
VENERDÌ 27/03 ore 18:00 (GMT+1) faremo la prima CRITICAL MASS VIRTUALE
Scarica e installa Critical Maps:
https://www.criticalmaps.net
Avvia la app all’ora stabilita VENERDÌ 27/03 ore 18:00, osserva aumentare le icone con le biciclette, aspetta aumenteranno.
Salva uno screenshot e condividilo su tutti i tuoi social.
Connettiti al Live streaming Critical Mass Playlist https://wombat.noblogs.org/streaming
Scarica il tuo MANDALA: https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg
coloralo, scambialo con i tuoi amici alla prima vera CRITICAL MASS
NOI NON FACCIAMO TRAFFICO, NOI SIAMO IL TRAFFICO.
In questo momento di caccia alle streghe l’IDEA della Critical Mass è il nostro modo di essere e pensare.
Le idee non hanno bisogno dello spazio fisico per muoversi, devono essere solo veicolate.
Non c’è un leader, non c’è un percorso, scorre ed è.
Quest’Idea punta anche l’attenzione sul deteriorarsi della qualità della vita, a partire dai livelli di inquinamento dell’aria e dell’inquinamento acustico, che i mezzi a motore creano nelle città, all’incapacità di riconoscersi in una Comunità.
Ciò che pensiamo è ciò che siamo, non possono togliercelo le restrizioni né i divieti, non ce lo può togliere la limitazione spaziale, perché la nostra idea è ed esiste a prescindere dallo spazio fisico.
La bicicletta, da sempre mezzo di resistenza che sostiene le esigenze di movimento di ogni individuo, diventa Massa acefala, colorata e gioiosa. Nel suo stesso essere da’ forma ad un modo altro di rapportarsi all’esistente, sia nel reale, sia nel virtuale.
La Massa crea e percorre spazi prima ritenuti impercorribili ed inaccessibili, sostiene e festeggia il principio di autodeterminazione di individui e popoli, che siano liberi di muoversi autonomamente, senza restrizioni o confini, attraverso mari e terre non più resi ostili.
Noi non facciamo traffico, Noi siamo il traffico.
“NON VOGLIAMO LA NORMALITÀ PERCHÉ LA NORMALITÀ ERA IL PROBLEMA.”

FRIDAY 27/03 at 6PM (GMT+1) we will have our first VIRTUAL CRITICAL MASS
Download and install Critical Maps:
https://criticalmaps.net
Run the app on FRIDAY 27/03 at 6PM (GMT+1), watch the bicycle icons spread across the map, wait for them to grow in number.
Save a screenshot of the app and share it on your social networks.
Live streaming Critical Mass Playlist https://wombat.noblogs.org/streaming
Download your MANDALA: https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg
color it, exchange it with your friends at the first real CRITICAL MASS
WE ARE TRAFFIC.
In this time of which-hunting the CONCEPT of a critical mass is our way of being, our system of belief.
Ideas don’t need physical space to spread, they only need a mean of transport.
There’s no leader, no predetermined route, the Mass just happens.
This initaitive will move the spotlight on the progressive deteriorating of our living conditions, the ridiculous levels of noise and air pollution that fuel-powered vehicles spread across our cities and the growing inability to recognise one-anothers as a community.
What we are is what we believe. Restrictions and prohibitions can’t inhibit us, and neither can confinement. Our ideas exist regarless of physical space.
Bicycles, in their ever-lasting role of vehicles of resistance and support to every individual’s traveling needs, become a headless, joyful and colourful mass which -with its own existence- shapes the ways in which one can reclaim the existent, be it physical or virtual.
The Mass creates and crosses spaces previously believed to be uncrossable and inaccessible, sustains and celebrates peoples’ and individuals’ principles of self-determination, free to travel, free of restrictions and borders, across no longer hostile seas and lands. We are traffic.
WE CAN’T RETURN TO NORMAL, BECAUSE “NORMAL” WAS THE PROBLEM.

VIERNES 27/03 a las 6PM (GMT + 1) tendremos nuestra primera MASA CRÍTICA VIRTUAL
Descargue e instale Mapas críticos:
https://criticalmaps.net
Ejecute la aplicación a las 6 p.m., mire los iconos de bicicletas esparcidos por el mapa, espere a que crezcan en número.
Guarde una captura de pantalla de la aplicación y compártala en sus redes sociales.
Transmisión en vivo Critical Mass Playlist https://wombat.noblogs.org/streaming
Descargue su MANDALA: https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg
coloréalo, cámbialo con tus amigos en la primera MISA CRÍTICA real
SOMOS TRÁFICO
En este tiempo en el que cazar el CONCEPTO de una masa crítica es nuestra forma de ser, nuestro sistema de creencias.
Las ideas no necesitan espacio físico para difundirse, solo necesitan un medio de transporte.
No hay líder, no hay una ruta predeterminada, la misa simplemente sucede.
Esta iniciativa centrará la atención en el deterioro progresivo de nuestras condiciones de vida, los niveles ridículos de ruido y contaminación del aire que los vehículos que funcionan con combustible se extienden por nuestras ciudades y la creciente incapacidad para reconocer a los demás como una comunidad.
Lo que somos es lo que creemos. Las restricciones y prohibiciones no pueden inhibirnos, y tampoco lo pueden hacer el encierro. Nuestras ideas existen independientemente del espacio físico.
Las bicicletas, en su papel permanente de vehículos de resistencia y apoyo a las necesidades de viaje de cada individuo, se convierten en una masa sin cabeza, alegre y colorida que, con su propia existencia, configura las formas en que uno puede reclamar lo existente, ya sea físico o virtual.
La misa crea y cruza espacios que antes se consideraban imposibles de cruzar e inaccesibles, sostiene y celebra los principios de autodeterminación de las personas y los individuos, libre de viajar, libre de restricciones y fronteras, a través de mares y tierras que ya no son hostiles. Somos trafico.
NO PODEMOS VOLVER A NORMAL, PORQUE “NORMAL” FUE EL PROBLEMA.

Vendredi 27 mars à 18h00 (GMT+1), nous ferons la première CRITICAL MASS VIRTUELLE
Télécharge et installe l’application CRITICAL MAPS :
https://criticalmaps.net
Lance l’application à l’heure établie, observe les icônes avec les vélos, et attends… elle augmenteront rapidement.
Sauvegarde un screenshot et partage-le sur les réseaux sociaux.
Live streaming Critical Mass Playlist https://wombat.noblogs.org/streaming
Téléchargez votre MANDALA: https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg
colorie-le, échange-le avec tes amis lors de la première vraie MASSE CRITIQUE
Nous ne créons pas le trafic, nous sommes le trafic
En cette période de chasse aux soricières, l’IDÉE de Critical Mass est notre mode d’être et de penser.
Les idées n’ont pas besoin de l’espace physique pour se déplacer, elles doivent juste être véhiculées.
Il n’y a pas de leader, pas de parcours, elle se contente d’être.
Cette idée pointe du doigt la détériotion de la qualité de vie, des niveaux de pollution de l’air et de la pollution acoustique que les véhicules à moteur créent en ville, et met en évidence l’incapacité de nous reconnaître en une Communité.
Nous sommes ce que nous pensons, et ni les restrictions, ni les interdictions ne pourront nous retirer ça ; la limitation spatiale ne pourra pas non plus nous l’enlever, car cette idée existe et persiste au-delà de l’espace physique.
Le vélo, depuis toujours considéré comme véhicule de résistance permettant le mouvement de chaque individu, devient une Masse acéphale, colorée et joviale.
Dans sa substance même, elle donne vie à une nouvelle manière de se rapporter à la réalité existante, aussi bien dans le monde réel que dans le monde virtuel.
La Masse crée et explore des espaces jusqu’ici considérés comme impraticables et inaccessibles, elle soutient et célèbre le principe d’autodétermination des individus et des peuples libres de se déplacer en toute autonomie, sans limites ni frontières, en sillonnant des mers et des terres qui ne leur sont plus hostiles.
Nous ne créons pas le trafic, Nous sommes le trafic.
“Nous ne voulons pas revenir à la normalité, car la normalité était le problème”

SEXTA-FEIRA 27/03 às 18h (GMT+1) faremos a primeira CRITICAL MASS VIRTUAL.
Descarrega e instala Critical Maps:
https://www.criticalmaps.net
Lança a App à hora estabelecida, observa aumentar o ícone com a bicicleta, espera que aumente.
Salva um screenshot e partilha-o em todos os teus Social.
Live streaming Critical Mass Playlist https://wombat.noblogs.org/streaming
Faça o download do seu MANDALA: https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg colori-lo, troque-o com seus amigos na primeira MASSA CRÍTICA real
NÓS NÃO FAZEMOS TRÁFEGO, NÓS SOMOS O TRÁFEGO.
Neste momento de caça às bruxas a IDEIA da Critical Mass é o nosso modo de ser e pensar.
As ideias não precisam de espaço físico para se moverem, só têm de se fazer chegar.
Não há um leader, não há um percurso, percorre e já está.
Esta Ideia também tem como objetivo chamar a atenção em relação à deterioração da qualidade de vida, a partir dos níveis de poluição do ar e da poluição sonora que os veículos com motor criam nas cidades, à incapacidade de se reconhecer numa Comunidade.
O que pensamos é o que somos, não podem retirar-nos as restrições nem as proibições, não se podem retirar as limitações de espaço, porque a nossa Ideia existe independentemente do espaço físico.
A bicicleta, desde sempre um meio de resistência que sustenta as exigências do movimento de cada indivíduo, torna-se Massa acéfala, colorida e alegre. No seu próprio ser dá forma a um outro modo de se relacionar à existência, seja real, seja virtual.
A Massa cria e percorre espaços que antes eram considerados impossíveis e inacessíveis, defende e festeja o princípio da autodeterminação do indivíduo e dos povos, que sejam livres de mover-se de forma autónoma, sem restrições ou limites, através dos mares e terras que já não se tornem mais hostis.
Nós não fazemos tráfego, Nós somos o tráfego.
“NÃO QUEREMOS A NORMALIDADE PORQUE O PROBLEMA ERA A NORMALIDADE”.

03/27星期五下午6点(GMT + 1),我们将进行首次虚拟关键质量测试
下载并安装重要地图:
https://criticalmaps.net
在周五27/03下午6点(GMT + 1)运行该应用程序,观察自行车图标在地图上的分布,并等待其数量增加。
保存该应用程序的屏幕截图并在您的社交网络上共享。
实时流式传输关键群众播放列表https://wombat.noblogs.org/streaming
下载您的MANDALA:https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg
给它上色,并在第一个真正的CRITICAL MASS上与您的朋友交换
我们是交通。
在这个艰难的时期,临界质量的概念是我们的生存方式,我们的信念体系。
创意不需要物理空间来传播,它们只需要一种运输手段。
没有领导者,没有预定的路线,弥撒只是在发生。
这种想法将使人们关注我们的生活条件的不断恶化,以燃料为动力的车辆在我们的城市中传播的可笑的噪音和空气污染水平,以及越来越多的人们无法将彼此视为社区。
我们是我们所相信的。限制和禁令不能束缚我们,限制也不能束缚我们。我们的想法不顾物理空间而存在。
自行车在抵抗和支持每个人的旅行需求的车辆中所发挥的持久作用,使自行车变成了无头,欢乐和多姿多彩的质量,自行车自身的存在决定了人们如何回收存在的物质,无论是身体上的还是身体上的。虚拟。
群众创造并穿越了以前被认为是无法穿越和无法进入的空间,维持并颂扬了人民和个人的自决原则,可以自由旅行,不受限制和边界限制,不再穿越敌对的海洋和陆地。我们交通繁忙。
我们无法恢复正常,因为存在”正常”问题。

В пятницу 27/03 в 18:00 (GMT + 1) у нас будет первая ВИРТУАЛЬНАЯ КРИТИЧЕСКАЯ МАССА
Загрузите и установите Критические Карты:
https://criticalmaps.net
Запустите приложение в пятницу 27/03 в 18:00 (время по Гринвичу + 1), посмотрите, как значки велосипедов растекаются по карте, и дождитесь их увеличения.
Сохраните скриншот приложения и поделитесь им в социальных сетях.
Прямая трансляция критического массового плейлиста https://wombat.noblogs.org/streaming
Загрузите вашу МАНДАЛУ: https://ciemmona.noblogs.org/files/2020/03/mandalaCorona.jpg
раскрась, обменяй это с друзьями на первую настоящую КРИТИЧЕСКУЮ МАССУ
МЫ ТРАФИКИ.
В это время, когда охота на КОНЦЕПЦИЮ критической массы является нашим способом существования, нашей системой верований.
Идеям не нужно физическое пространство для распространения, им нужно только средство передвижения.
Там нет лидера, нет заранее определенного маршрута, Месса просто случается.
Эта инициатива привлечет внимание к прогрессирующему ухудшению наших условий жизни, нелепым уровням шума и загрязнения воздуха, которые транспортные средства, работающие на топливе, распространяют по нашим городам, и растущей неспособности признать друг друга как сообщество.
То, что мы есть, то, во что мы верим. Ограничения и запреты не могут помешать нам, равно как и ограничения. Наши идеи существуют независимо от физического пространства.
Велосипеды в своей постоянной роли средств сопротивления и поддержки путешествующим потребностям каждого человека превращаются в безголовую, радостную и красочную массу, которая – своим собственным существованием – формирует способы, которыми можно восстановить существующее, будь то физическое или виртуальная.
Месса создает и пересекает пространства, которые ранее считались непреодолимыми и недоступными, поддерживает и поощряет принципы самоопределения народов и отдельных лиц, свободу передвижения, свободу от ограничений и границ через уже не враждебные моря и земли. Мы трафик.
МЫ НЕ МОЖЕМ ВЕРНУТЬСЯ В НОРМАЛЬНОЕ, ПОТОМУ ЧТО “НОРМАЛЬНОЕ” БЫЛО ПРОБЛЕМОЙ.

_______________________________________________

Il 29, 30, 31 maggio 2020 chiamiamo la Ciemmona Interplanetaria a Torino!

La migliore delle città impossibili

Quest’anno sarà la “città dell’auto” ad ospitare il 17° ritrovo ciemmonico di chi vuole riappropriarsi con determinazione dello spazio urbano che diventa ogni giorno più frustrante…

NOI VOGLIAMO ESSERE TUTTU ALIENU, NON ALIENATU!!

L’automobile è il vitello d’oro col quale ingannare ignare vittime: più che oggetto al servizio di chi lo utilizza, è diventato strumento al servizio del consumo senza alcuna logica ed al servizio di chi dal consumo trae profitto. Tanto che in questa città è un marchingegno che molto spesso viene meno alla sua unica funzione: permettere lo spostamento rapido di esseri umani e oggetti.
In compenso le automobili hanno contribuito a far guadagnare alla città un importante record: la più inquinata d’Europa.
In tutto questo le politiche di qualsiasi amministrazione pubblica in questa città sono dei cerotti su arterie recise e nonostante i vari blocchi “EURO X” il primato viene mantenuto e anzi, grazie a questi, vengono vendute nuove automobili.
Non comportiamoci da primati… liberiamoli!
Siamo persone e non macchine: le città e le politiche che le riguardano dovrebbero partire da questo assunto.

Ogni anno la città che ospita la Ciemmona viene invasa da una moltitudine di ruote mosse da energia umana proveniente da tutta Italia e da tutta Europa, vogliamo che questo momento rappresenti un risveglio per Torino, dove ultimamente l’atmosfera si è fatta pesante e non solo a causa dello smog…
La prima improvvisata (allora come ora) massa critica torinese è nata da un piccolo gruppo di pedalatori nel 2002, tra cui Giorgio Faraggiana, l’indomito prof del Politecnico che distribuiva targhette “NO OIL”. Molti “massacritici” della prima ora le portano ancora attaccate alla bici. Lo avevamo conosciuto per le strade lottando per una città diversa, con un’aria più pulita dove le cime delle montagne sembrano vicine e non ci sono grattacieli a rovinare il panorama.
Purtroppo lui non c’è più ma sarebbe stato elettrizzato all’idea che la Ciemmona quest’anno passa da Torino e siamo certi che sarà con noi.
A Torino negli ultimi anni è aumentato il numero e al contempo si è alzata la voce dei riders, dei fattorini e dei corrieri che si spostano quotidianamente in bici al servizio della “sharing economy”, un nome accattivante che nasconde lavoro a cottimo iper flessibile per l’azienda a fronte di un’assenza di ogni tutela per il lavoratore, che, costantemente monitorato da un punteggio, è costretto a correre a rischio della propria vita in una città ostile, a misura d’auto.
Il movimento variegato che quasi ogni mese si fa massa su due o più ruote è nato spontaneamente in questa e molte altre città del mondo, da persone che inventano sul momento il proprio percorso, il punto d’arrivo è chiaro e contro cosa lottare anche. Quello che si crea è a volte difficile anche solo da immaginare: uno spazio di libertà, per costruire con la propria energia (anche muscolare) la migliore delle città impossibili.
Scriviamo insieme questa storia nuova fatta di affinità, complicità e condivisione !
La Massa Critica è un piccolo momento di autogestione, la CiemmONA un momento più grande, questa prospettiva può essere fatta propria da chiunque ed è così che stiamo già facendo, tessendo i rapporti autentici che ci rendano solidali e complici.
Pedalando insieme in libertà rispondiamo ai poteri che comunicano col cittadino solo a suon di ordinanze, divieti, decreti sicurezza, restrizioni alla libertà di movimento, pretendendo di incasellare ogni aspetto dell’esistenza: il lavoro, gli spostamenti, il tempo libero, la cultura. Perchè ridurre un’infinità di possibilità ad una serie limitata e insipida di modelli sociali? Lavorare da automi per pagare l’auto che si usa per andare a lavorare, respirando veleni incolonnati nel traffico di una città dove la prima, e ad oggi unica, linea di metropolitana è stata costruita dopo che la FIAT ci ha liberati della sua presenza.

Chiamiamo tuttu a partecipare a questa festa: ciclofficine popolari, spazi autogestiti, gang di pedalatori, amanti dell’autocostruzione bizzarra di cicli e macchine a propulsione umana, primati e alieni !

Siete tuttu invitatu alla Critical Mass Interplanetaria a Torino, il 29, 30 e 31 maggio 2020!!!

ALIENU, NON ALIENATU!
MassaCriticaTorino


Raccogliamo e rilanciamo gli inviti della passata edizione

Perché usiamo la U:
Siamo per l’inclusione di ogni singola, individuale, esperienza e soggettività, e usare forme come “a/o” ed “e/i” non fa che riaffermare gli stereotipi di genere binari che vogliamo superare, per includere non solo uomini e donne, ma anche persone non binarie, persone genderqueer e persone agender. Istituire un genere neutro nella lingua Italiana non solo rende il linguaggio più inclusivo per persone fuori dallo standard ciseteronormativo, ma agevola la vita di chi, quotidianamente, va incontro ad un inevitabile “misgendering” per via di una lingua i cui costrutti non concepiscono un’essenza che sia altro rispetto al maschile e al femminile.


Mangia Vegano:
No borders lo rivendichiamo per gli umani e per tutto il vivente, di questo come d’altri pianeti. Ecco la ragione per cui nelle cucine della Ciemmona Interplanetaria 2019 troverai solo cibo cruelty free.
Se possibile ti chiediamo di condividere questa scelta politica anche nelle pratiche alimentari personali, negli spazi e nei tempi della Ciemmona.

(A tal proposito ci scusiamo con gli scimpanzé offesi dal manifesto: sappiamo bene che in effetti non utilizzerebbero mai un veicolo a motore.)

Primo incidente dei civich alla pedalata solidale al presidio

Il 9 gennaio scorso, in riferimento alla “scorta” dei civich alla massa critica della sera prima, scrivevamo: “Particolarmente di rilievo il fatto che per adempiere a questo compito i vigili fossero costretti a sfrecciare ad alta velocità in motocicletta in contromano sui controviali dei corsi più grossi, mettendo in pericolo sé stessi ed altre persone…”
L’altro ieri, durante la pedalata solidale al presidio NO CPR, un vigile durante uno di questi “spostamenti folli”, è rimasto ferito in corso Francia, vicino a piazza Bernini. Denunciamo nuovamente la pericolosità e la follia di questo comportamento invitando i vigili urbani a cessarlo prima che qualcuno si faccia male ancora. Le masse critiche si sono sempre autogestite, da quasi 30 anni.

Oltre a questo fatto increscioso, la pedalata prevista da piazza della Repubblica (presidio contro l’ostello di lusso “Combo” al presidio informativo sul CPR è andata bene. Una cinquantina di partecipanti si sono spostati in bicicletta denunciando a tutta la cittadinanza lo stato di violazione di ogni diritto che troviamo in questi luoghi. Un ingente blocco stradale delle forse dell’ordine in via Santa Maria Mazzarello ha costretto i pedalatori a passare da una via laterale per arrivare al presidio da corso Brunelleschi.

I giornali e i mezzi di comunicazione main stream dei giorni successivi si sono preoccupati di criminalizzare il presidio pacifico e informativo di questi 3 giorni.

Pedalata solidale verso il CPR e lontano dalle frontiere

Riceviamo e diffondiamo info su una pedalata solidale in programma per questo sabato, 1° febbraio.
L’idea è quella di collegare ed unire due presidi ed abbattere divisioni e distanze, per questo si pedalerà dal presidio di corso Regina Margherita 128 verso il presidio di corso Brunelleschi (CPR di Torino).

Torino è la “Smart City”, il luogo nel quale si cerca di esaudire i sogni e soddisfare le necessità create apposta per te, anche se questo genera individui di serie B, individui che non hanno diritti e brutture di ogni tipo. In questa città si installano antenne senza sapere a che servono, nascono inutili ostelli in quartieri da gentrificare e non si spende un centesimo per i senzatetto che trovi sparsi per strada, né per l’aria tossica che fa ammalare i suoi abitanti…

Per questo ed altri motivi non possiamo che accogliere ogni iniziativa di denuncia nei confronti delle oscenità che siamo ogni giorno costretti a vedere.

Prima Massa Critica dell’anno 2020

Si è da poco conclusa la prima Massa Critica dell’anno in una Torino il cui clima repressivo ha battuto di parecchio il gelo invernale.
La partecipazione è stata ampia, anche in risposta solidale al “regalino” ricevuto da due persone la settimana scorsa.
La città la sa lunga in fatto di sorprese e, mentre la sindaca vanta di accogliere il simbolo “green” del momento (Greta Thumberg), due partecipanti ad una manifestazione di “Fridays For Future” del 25 settembre scorso hanno ricevuto qualche centinaio di euro di multa ciascuno per essere andati in contromano con la bici durante il raduno di quel giorno.

La “città dei primati negativi” (come quello europeo per inquinamento), tenta (consciamente?) di creare un pericoloso precedente legale, lesivo per la libertà individuale, secondo il quale si può essere multati all’interno di un corteo per una regola del codice della strada che secondo il codice stesso non può essere valida in quel momento.
Ciliegina sulla torta il fatto che l’azione contestata si sia svolta nel luogo più inquinato del paese (piazza Baldissera).
Cosa chiedere di più?

Il tentativo degli agenti impegnati nel “gestire” la situazione era di limitare il più possibile i contatti tra i partecipanti e gli utenti della strada, i quali, eccezion fatta per qualche caso isolato, non erano particolarmente agitati. C’era qualche “papà vigile” convinto che i partecipanti ad un simile raduno non fossero né coscienti del perché fossero lì né capaci di comunicare con le persone (e ignaro del fatto che le masse critiche a Torino si sono svolte per decine d’anni senza la loro presenza…)
Particolarmente di rilievo il fatto che per adempiere a questo compito i vigili fossero costretti a sfrecciare ad alta velocità in motocicletta in contromano sui controviali dei corsi più grossi, mettendo in pericolo sé stessi ed altre persone…

Non possiamo che augurare un felice anno di pedalate a tutti, ricordando alla sindaca che il suo finto gesto di accoglienza nei confronti di Greta Thumberg e di ciò che ella rappresenta non ci inganna: sappiamo bene che l’interesse per il nostro futuro è indissolubilmente legato ad una critica aperta e radicale al nostro modo di vivere ed ai meccanismi che regolano il funzionamento della nostra società, questioni che autorità e potere (di qualsiasi tipo) non vogliono affrontare.

Ci saranno altre pedalate di risposta al pessimo clima che si respira (in tutti i sensi) in questa città.

Massa Critica Torino