Torino vuole la bici… e vuole anche pedalare.

In questo primo giovedì di febbraio sembra di stare in una nuvola…
La pioggerellina, leggera ma persistente, non scoraggia trenta/quaranta persone che non vedevano l’ora di ritrovarsi in tranquillità per riprendersi (e godere) degli spazi urbani in questo periodo più desolati ma non meno folli del solito.
Ci si ritrova al solito posto, in piazza Castello.
La volontà di pedalare tranquilli porta la proposta di una punta in altro luogo, per provare a scollarsi di dosso tutta la parte non desiderata del serpentone.
L’idea che una simile pioggerellina faccia rinunciare gli amanti delle due ruote ad un bel giro in bici spesso è manifesta nelle menti di molti… che non sanno cosa si perdono!!
Dopotutto, come si diceva da queste parti ormai moltissimi anni fa: “non siamo mica fatti di zucchero!!”

L’assembramento di pedalatori si snoda per le vie della città, resa semideserta dal telelavoro. Al contrario di quanto accade ormai da anni non ci sono “forse dell’ordine” in vista, e infatti questa volta si verificano terribili incidenti, incendi, terremoti, morti, feriti e compare pure Godzilla a sfasciare tutto…
Così vorrebbero sempre poter scrivere e leggere sui giornali “coloro che hanno la mania del controllo”… e invece, nonostante il gruppo non sia così numeroso e si riprenda spazi urbani come il centrostrada di molti corsi, non succede proprio niente di grave. Le automobili vengono fatte rallentare, con qualcuno si chiacchiera e arriverà a casa 3 minuti dopo il previsto con un punto di vista in più nella testa, qualcun altro si incazza e fa il dito.
Nonostante la situazione sia vissuta senza problemi dei vigili non c’è neanche l’ombra: forse in questi giorni hanno già “lavorato” troppo per cacciare i clochard dal centro di Torino e buttargli via le coperte (siamo in pieno inverno) o per multare chi organizza tombolate per bambini in piazza Barcellona.

Verso la fine ci si “guadagna” la scorta di una volante incrociata per caso, raggiunta, forse meno casualmente, da altre due qualche km dopo. Il serpentone di bici continua indisturbato fino ad un’area verde e viene abbandonato dalla scorta che forse percepisce la propria inutilità in un simile contesto.
Ancora qualche tempo di chiacchiere insieme prima di restituire alla città la sua ormai quotidiana desolazione.

Grazie a chi ha pedalato con noi!

Massa Critica Torino